Agrumi di Sicilia, frutti dall'inconfondibile profumo, alimenti utilissimi per conservare la nostra salute: recentiti studi medici hanno dimostrato che il loro alto contenuto di vitamina C, elemento tra l'altro mantenuto grazie al grado di acidità tipico del frutto, contribuisce all'attività surrenale, aiuta a prevenire l'infarto del miocardio ed il tumore allo stomaco e contribuisce ad allentare i danni del fumo.
La presenza degli agrumi nell'isola è radicata non solo nell'ambiente stesso, aspetto che dona all'occhio una suggestiva presenza dei caratteristici giardini sempre verdi che raccolgono le varie coltivazioni simbolo dell'isola, ma anche nel loro largo utilizzo in cucina, a partire dai dolci come le bucce d'arance condite che scandiscono le feste religiose più importanti dell'anno ad un piatto tipico della cucina povera, l'insalata d'arance da condire con olio, cipollina ed i finocchi.
Il loro utilizzo in cucina si vede anche in ricette più elaborate, a partire dalla gelatina di mandarini e la crema di limoni, nonché come condimento per alcune pietanze di pesce e carne.
La coltivazione degli agrumi è tra le più importanti della Sicilia e si sviluppa soprattutto nelle fasce costiere dell'isola. Tra le varianti più note si ricordano, ad esempio, le arance rosse IGP (sigla di indicazione geografica protetta).
L'agrumeto in Sicilia ha una storia importante. I primi a realizzare degli agrumeti in modo razionale nell'isola e da ricordare in quanto meritevoli dell'introduzione dell'arancia amara in Sicilia furono gli Arabi.
Tra le coltivazioni siciliane delle arance si può citare quella delle Washington Navel presente a Ribera, in provincia di Agrigento. Tale coltivazione dà dei frutti estremamente ricchi di ottime sostanze organolettiche ed è meritatamente il fiore all'occhiello delle attività economiche della città, insieme alla coltivazione delle fragole.
Anche il limone ha la sua notevole importanza. In effetti la sua coltivazione è al secondo posto per quantità in Sicilia ed il frutto è presente, ad esempio, nella variante del "femminello" (presente prevalentemente nella zona del siracusano e che consente numerose raccolte durante l'anno) e dello "interdonato", varietà presente soprattutto nella costa messinese.
Lo sviluppo della coltivazione degli agrumi in Sicilia è dovuto principalmente a ragioni di carattere economico. In effetti, le favorevoli condizioni del mercato la agevolarono notevolmente, anche se a questo corrisponde qualche aspetto negativo come un certo svantaggio per le altre celebri coltivazioni isolane come i vitigni che subirono una riduzione dei terreni da adibire alla loro coltivazione.
Un ulteriore slancio alla coltivazione isolana degli agrumi si ebbe verso la seconda metà del 1900, esattamente dopo le due guerre, quando aumentò la disponibilità d'acqua necessaria per l'irrigazione.
Tra le coltivazioni degli agrumi siciliane, non si può fare a meno di parlare di quella dei limoni di Bagheria e quella delle arance di Scordia.
Nella zona di Bagheria, ed esattamente nella pianura costiera che va dalla conca d'Oro verso est fino a giungere ad Altavilla, l'agrumeto ha scandito i ritmi vitali e sociali di tutta la comunità umana qui compresa da più di un secolo.
La coltivazione dei limoni nella zona di Bagheria prevede delle fasi lavorative estremamente precise e dalla secolare tradizione. Tale attività richiede, oltre alla necessaria competenza, molta pazienza visto che la pianta dà i suoi primi frutti dopo sei sette anni dall'innesto e raggiunge la vera e totale maturità dopo una trentina d'anni.
Un altro illustre esempio della produzione degli agrumi in Sicilia è rappresentato dalle coltivazioni di Scordia (Ct). Da alcune fonti accreditate si deduce che l'arancio sia stato introdotto in tale città solo a partire dal XVIII secolo.
Anche se inizialmente tale coltivazione ha visto una accoglienza tiepida, con il passare degli anni e l'avvento di alcune innovazioni economiche e sociali come l'arrivo di nuovi innesti, attualmente sta vivendo uno sviluppo notevole.
Perchè sono i più buoni?
Perché in un sorso di spremuta d’arancia, in una goccia di limone, c’è tutto il sapore e il profumo della natura. Per le proprietà della terra, per il clima, per l’esposizione, per l’azione mitigante del mare, per il sole che si è messo d’accordo con le piogge, per i tempi che scorrono lenti e lasciano maturare al caldo i frutti.
La presenza degli agrumi nell'isola è radicata non solo nell'ambiente stesso, aspetto che dona all'occhio una suggestiva presenza dei caratteristici giardini sempre verdi che raccolgono le varie coltivazioni simbolo dell'isola, ma anche nel loro largo utilizzo in cucina, a partire dai dolci come le bucce d'arance condite che scandiscono le feste religiose più importanti dell'anno ad un piatto tipico della cucina povera, l'insalata d'arance da condire con olio, cipollina ed i finocchi.
Il loro utilizzo in cucina si vede anche in ricette più elaborate, a partire dalla gelatina di mandarini e la crema di limoni, nonché come condimento per alcune pietanze di pesce e carne.
La coltivazione degli agrumi è tra le più importanti della Sicilia e si sviluppa soprattutto nelle fasce costiere dell'isola. Tra le varianti più note si ricordano, ad esempio, le arance rosse IGP (sigla di indicazione geografica protetta).
L'agrumeto in Sicilia ha una storia importante. I primi a realizzare degli agrumeti in modo razionale nell'isola e da ricordare in quanto meritevoli dell'introduzione dell'arancia amara in Sicilia furono gli Arabi.
Tra le coltivazioni siciliane delle arance si può citare quella delle Washington Navel presente a Ribera, in provincia di Agrigento. Tale coltivazione dà dei frutti estremamente ricchi di ottime sostanze organolettiche ed è meritatamente il fiore all'occhiello delle attività economiche della città, insieme alla coltivazione delle fragole.
Anche il limone ha la sua notevole importanza. In effetti la sua coltivazione è al secondo posto per quantità in Sicilia ed il frutto è presente, ad esempio, nella variante del "femminello" (presente prevalentemente nella zona del siracusano e che consente numerose raccolte durante l'anno) e dello "interdonato", varietà presente soprattutto nella costa messinese.
Lo sviluppo della coltivazione degli agrumi in Sicilia è dovuto principalmente a ragioni di carattere economico. In effetti, le favorevoli condizioni del mercato la agevolarono notevolmente, anche se a questo corrisponde qualche aspetto negativo come un certo svantaggio per le altre celebri coltivazioni isolane come i vitigni che subirono una riduzione dei terreni da adibire alla loro coltivazione.
Un ulteriore slancio alla coltivazione isolana degli agrumi si ebbe verso la seconda metà del 1900, esattamente dopo le due guerre, quando aumentò la disponibilità d'acqua necessaria per l'irrigazione.
Tra le coltivazioni degli agrumi siciliane, non si può fare a meno di parlare di quella dei limoni di Bagheria e quella delle arance di Scordia.
Nella zona di Bagheria, ed esattamente nella pianura costiera che va dalla conca d'Oro verso est fino a giungere ad Altavilla, l'agrumeto ha scandito i ritmi vitali e sociali di tutta la comunità umana qui compresa da più di un secolo.
La coltivazione dei limoni nella zona di Bagheria prevede delle fasi lavorative estremamente precise e dalla secolare tradizione. Tale attività richiede, oltre alla necessaria competenza, molta pazienza visto che la pianta dà i suoi primi frutti dopo sei sette anni dall'innesto e raggiunge la vera e totale maturità dopo una trentina d'anni.
Un altro illustre esempio della produzione degli agrumi in Sicilia è rappresentato dalle coltivazioni di Scordia (Ct). Da alcune fonti accreditate si deduce che l'arancio sia stato introdotto in tale città solo a partire dal XVIII secolo.
Anche se inizialmente tale coltivazione ha visto una accoglienza tiepida, con il passare degli anni e l'avvento di alcune innovazioni economiche e sociali come l'arrivo di nuovi innesti, attualmente sta vivendo uno sviluppo notevole.
Perchè sono i più buoni?
Perché in un sorso di spremuta d’arancia, in una goccia di limone, c’è tutto il sapore e il profumo della natura. Per le proprietà della terra, per il clima, per l’esposizione, per l’azione mitigante del mare, per il sole che si è messo d’accordo con le piogge, per i tempi che scorrono lenti e lasciano maturare al caldo i frutti.
È questo equilibrio perfetto di elementi e forze, che rende speciali i nostri agrumi; energia vitale che penetra in uno spicchio d’arancia, che profuma la foglia del mandarino, la buccia del limone. I sensi vengono incantati. Tutto questo e molto di più sono gli agrumi di Sicilia.