
Teresa Mannino: “I miei monologhi sono tratti dalla mia vita: non invento nulla (o quasi)”
Teresa Mannino, La comica palermitana di Zelig ci svela da cosa nascono le sue battute e ci racconta com’è cominciata la sua carriera
15-02-10 | Vip siciliani d'esportazione | Palermo | Quando l’abbiamo intervistata, l’Italia era già imperversata da forti piogge, da nord a sud, da Milano (dove vive e lavora) a Palermo (dove è nata e cresciuta). “Ma anche quando piove, Palermo è diversa da Milano…non so come spiegarti, ma Palermo è sempre più luminosa, anche col maltempo”.
E proprio sulle differenze tra nord e sud, tra Milano e Palermo, Teresa Mannino ha costruito la sua fortuna, diventando una dei comici di punta di Zelig, in onda, ogni martedì sera, su canale 5. In attesa di vederla sul piccolo schermo anche domani sera, vi proponiamo la comica in veste privata. Leggete cosa ci ha detto.
Hai intrapreso la carriera di comica con una laurea in filosofia in tasca: come si conciliano le due cose?
La filosofia si concilia con tutto. L’amore per il sapere, in senso ampio, fa sì che io stia attenta a tutto nella vita, perché da tutto posso prendere spunto per i miei sketch. A ogni modo, tutto è cominciato quando mi sono sposata…
Spiegati meglio.
Mi sono laureata in filosofia a Palermo e dieci giorni dopo la laurea mi sono sposata. Luigi, il mio (ormai) ex marito è milanese e io mi sono trasferita a Milano per lui. Prima di allora non avevo pianificato nulla. E prima della nostra separazione avevo già cominciato a frequentare diversi laboratori teatrali. Così, il mio matrimonio è finito, ma la mia carriera è cominciata.
Comica a Zelig e presentatrice a Zelig Off: quale dei due ruoli preferisci?
Tutti e nessuno. Voglio dire: mi diverto di più come comica, quando salgo sul palco di Zelig a recitare i miei monologhi. Ma fare da spalla agli altri comici, come faccio a Zelig Off, è più facile. In entrambi i casi, però, sono a contatto col pubblico presente in sala ed è questa la cosa fondamentale: essere sempre a contatto con la gente.
Televisione, cinema, teatro, radio e spot: hai fatto proprio di tutto. Tra queste cose, invece, ci sarà qualcosa che preferisci tra tutte…
Non una cosa, ma due. Se posso scegliere, preferisco fare radio e teatro.
Adesso che sei mamma della piccola Giuditta, come fai fronte a tutti i tuoi impegni?
Come fanno tutte le mamme. Faccio 200 cose contemporaneamente. Ho scoperto che quando arriva questo momento nella vita di una donna, è automatico diventare una specie di robot tuttofare. Del resto, quello che racconto nei miei monologhi è tutto vero. Ho aperto quest’ultima stagione di Zelig (il 19 gennaio 2010, n.d.r.) raccontando com’è realmente la mia vita da madre. Non ho una baby sitter e mi devo arrangiare. Tengo mia figlia in braccio tutto il giorno e poi ho la schiena a pezzi. L’unica cosa che non faccio è quella di guardare i film porno con il mio compagno, il papà di Giuditta. E, sul palco, non ho neanche detto che lui è un bravissimo papà e che mi aiuta molto.
Quali altre tue avventure quotidiane conosceremo sul palco di Zelig, allora?
Beh, ho già parlato anche del mio rapporto con la macchina e delle mie peripezie per prendere la patente a Palermo. A ogni modo, scrivo i miei monologhi strada facendo, in base a ciò che mi succede ogni giorno. Sicuramente, però, parlerò anche di ciò che non amo.
Per esempio?
I trolley.
Perché?
Come perché? Hai mai fatto caso a quanto siano pericolose le persone che li “guidano”? Lasciano morti, feriti e animali rasati dietro di sé, senza neanche accorgersene. Ma ti sembra possibile?
In effetti…Senti, che rapporto hai con l’altro siciliano del cast, il mago Forest?
In realtà, ci incontriamo raramente, ma io lo adoro. Michele è un siciliano vero e mi piacerebbe tantissimo lavorare con lui. Anzi, la prossima volta che lo incontro, glielo dico.
Che vuoi lavorare con lui?
No, che l’ho detto a te.
Zelig andrà in onda fino a marzo: dopo che farai?
Intanto, sto girando il nuovo film di Massimo Boldi: “A Natale mi sposo”. La parte sembra scritta su di me, che devo interpretare, assieme a Elisabetta Canalis, un’organizzatrice di matrimoni. Spero tanto di conoscere George.
…eh?
Clooney!
…ah. E quali sono gli altri tuoi progetti?
Gli altri miei progetti sono top secret. Ti posso dire solo che si tratta di un film da girare a Los Angeles e di un progetto in radio, l’altro mio grande amore.
Quanto è stato difficile portare “La canzone di Marinella” – adattata alla storia di Patrizia D’Addario – sul palco, con Checco Zalone?
È stato più facile di quanto credi. Il difficile è stato ottenere il permesso di mandarla in onda in tv, ma abbiamo fatto anche questo. La prima volta che Luca (Medici, vero nome di Checco Zalone, n.d.r.) me l’ha fatta sentire, ridevo come una pazza. Lavorare insieme, poi, ci riesce facilissimo, tanto che spesso andiamo a braccio, non seguiamo alcun copione.
Lui ha portato al cinema il suo Pugliese cafone: tu cosa farai con la Siciliana che giudica lo stile di vita dei Milanesi?
Niente di tutto questo. Checco Zalone è un personaggio che si presta a fare questo tipo di operazione. Così come la Sconsolata di Anna Maria Barbera. Teresa Mannino, no.
Qual è la prima cosa che ti fa pensare a Palermo?
Montepellegrino. I miei genitori hanno una casa lì. La mattina, quando mi alzavo, guardavo sempre la montagna dalla mia finestra. E mi piaceva notare che cambiava faccia ogni giorno.
La descrivi come solo chi ama tanto questa città sa fare. Torneresti mai qui?
Sì, ma solo in vacanza. E già lo faccio. Vivere il quotidiano, però, non mi permetterebbe di apprezzare Palermo come l’apprezzo oggi.
Barbara Giangravè
Teresa Mannino, La comica palermitana di Zelig ci svela da cosa nascono le sue battute e ci racconta com’è cominciata la sua carriera
15-02-10 | Vip siciliani d'esportazione | Palermo | Quando l’abbiamo intervistata, l’Italia era già imperversata da forti piogge, da nord a sud, da Milano (dove vive e lavora) a Palermo (dove è nata e cresciuta). “Ma anche quando piove, Palermo è diversa da Milano…non so come spiegarti, ma Palermo è sempre più luminosa, anche col maltempo”.
E proprio sulle differenze tra nord e sud, tra Milano e Palermo, Teresa Mannino ha costruito la sua fortuna, diventando una dei comici di punta di Zelig, in onda, ogni martedì sera, su canale 5. In attesa di vederla sul piccolo schermo anche domani sera, vi proponiamo la comica in veste privata. Leggete cosa ci ha detto.
Hai intrapreso la carriera di comica con una laurea in filosofia in tasca: come si conciliano le due cose?
La filosofia si concilia con tutto. L’amore per il sapere, in senso ampio, fa sì che io stia attenta a tutto nella vita, perché da tutto posso prendere spunto per i miei sketch. A ogni modo, tutto è cominciato quando mi sono sposata…
Spiegati meglio.
Mi sono laureata in filosofia a Palermo e dieci giorni dopo la laurea mi sono sposata. Luigi, il mio (ormai) ex marito è milanese e io mi sono trasferita a Milano per lui. Prima di allora non avevo pianificato nulla. E prima della nostra separazione avevo già cominciato a frequentare diversi laboratori teatrali. Così, il mio matrimonio è finito, ma la mia carriera è cominciata.
Comica a Zelig e presentatrice a Zelig Off: quale dei due ruoli preferisci?
Tutti e nessuno. Voglio dire: mi diverto di più come comica, quando salgo sul palco di Zelig a recitare i miei monologhi. Ma fare da spalla agli altri comici, come faccio a Zelig Off, è più facile. In entrambi i casi, però, sono a contatto col pubblico presente in sala ed è questa la cosa fondamentale: essere sempre a contatto con la gente.
Televisione, cinema, teatro, radio e spot: hai fatto proprio di tutto. Tra queste cose, invece, ci sarà qualcosa che preferisci tra tutte…
Non una cosa, ma due. Se posso scegliere, preferisco fare radio e teatro.
Adesso che sei mamma della piccola Giuditta, come fai fronte a tutti i tuoi impegni?
Come fanno tutte le mamme. Faccio 200 cose contemporaneamente. Ho scoperto che quando arriva questo momento nella vita di una donna, è automatico diventare una specie di robot tuttofare. Del resto, quello che racconto nei miei monologhi è tutto vero. Ho aperto quest’ultima stagione di Zelig (il 19 gennaio 2010, n.d.r.) raccontando com’è realmente la mia vita da madre. Non ho una baby sitter e mi devo arrangiare. Tengo mia figlia in braccio tutto il giorno e poi ho la schiena a pezzi. L’unica cosa che non faccio è quella di guardare i film porno con il mio compagno, il papà di Giuditta. E, sul palco, non ho neanche detto che lui è un bravissimo papà e che mi aiuta molto.
Quali altre tue avventure quotidiane conosceremo sul palco di Zelig, allora?
Beh, ho già parlato anche del mio rapporto con la macchina e delle mie peripezie per prendere la patente a Palermo. A ogni modo, scrivo i miei monologhi strada facendo, in base a ciò che mi succede ogni giorno. Sicuramente, però, parlerò anche di ciò che non amo.
Per esempio?
I trolley.
Perché?
Come perché? Hai mai fatto caso a quanto siano pericolose le persone che li “guidano”? Lasciano morti, feriti e animali rasati dietro di sé, senza neanche accorgersene. Ma ti sembra possibile?
In effetti…Senti, che rapporto hai con l’altro siciliano del cast, il mago Forest?
In realtà, ci incontriamo raramente, ma io lo adoro. Michele è un siciliano vero e mi piacerebbe tantissimo lavorare con lui. Anzi, la prossima volta che lo incontro, glielo dico.
Che vuoi lavorare con lui?
No, che l’ho detto a te.
Zelig andrà in onda fino a marzo: dopo che farai?
Intanto, sto girando il nuovo film di Massimo Boldi: “A Natale mi sposo”. La parte sembra scritta su di me, che devo interpretare, assieme a Elisabetta Canalis, un’organizzatrice di matrimoni. Spero tanto di conoscere George.
…eh?
Clooney!
…ah. E quali sono gli altri tuoi progetti?
Gli altri miei progetti sono top secret. Ti posso dire solo che si tratta di un film da girare a Los Angeles e di un progetto in radio, l’altro mio grande amore.
Quanto è stato difficile portare “La canzone di Marinella” – adattata alla storia di Patrizia D’Addario – sul palco, con Checco Zalone?
È stato più facile di quanto credi. Il difficile è stato ottenere il permesso di mandarla in onda in tv, ma abbiamo fatto anche questo. La prima volta che Luca (Medici, vero nome di Checco Zalone, n.d.r.) me l’ha fatta sentire, ridevo come una pazza. Lavorare insieme, poi, ci riesce facilissimo, tanto che spesso andiamo a braccio, non seguiamo alcun copione.
Lui ha portato al cinema il suo Pugliese cafone: tu cosa farai con la Siciliana che giudica lo stile di vita dei Milanesi?
Niente di tutto questo. Checco Zalone è un personaggio che si presta a fare questo tipo di operazione. Così come la Sconsolata di Anna Maria Barbera. Teresa Mannino, no.
Qual è la prima cosa che ti fa pensare a Palermo?
Montepellegrino. I miei genitori hanno una casa lì. La mattina, quando mi alzavo, guardavo sempre la montagna dalla mia finestra. E mi piaceva notare che cambiava faccia ogni giorno.
La descrivi come solo chi ama tanto questa città sa fare. Torneresti mai qui?
Sì, ma solo in vacanza. E già lo faccio. Vivere il quotidiano, però, non mi permetterebbe di apprezzare Palermo come l’apprezzo oggi.
Barbara Giangravè