Il miele è uno degli alimenti che non possono proprio mancare nelle nostre tavole nel periodo invernale (e non solo!): oltre ad essere un ottimo sostituto allo zucchero bianco, infatti, è considerato un efficace rimedio contro tosse, mal di gola e malanni di stagione
Scegliere un buon miele, però, rimane sempre la parte più difficoltosa. Su quale è meglio puntare? Al di là del gusto, che può variare da persona a persona, la scelta migliore sarebbe quella del miele siciliano.
Il miele ottenuto dall'attività delle api nere di Sicilia, infatti, contiene una quantità di antiossidanti dieci volte maggiore rispetto alla norma, ma anche ben tredici sostanze antibatteriche e quattro antifungine.
Questa particolare specie di api è famosa agli onori della cronaca per la sua grande capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, che le hanno reso possibile una corretta sopravvivenza, a differenza di quello che è successo alle altre sottospecie europee.
La diffusione di questa razza di api nella regione è stata resa possibile grazie all'entomologo Pietro Genduso e al suo allievo (e apicoltore) Carlo Amodeo, che hanno contribuito alla salvezza della specie dal rischio estinzione una manciata di anni fa, grazie all'installazione di alveari prima nell'Isola di Ustica e successivamente anche in altre zone sicule, in modo da mantenere intatta la purezza genetica dell'insetto.
La particolarità di questa specie di api e del miele che producono è stata talmente famosa da finire nella rivista scientifica "Food and Chemical Toxicology" e da entrare a far parte del circuito Slow Food, che l'ha fatta diventare presidio per tutelarne e promuoverne la biodiversità.
Una notizia che ci conferma ancora una volta come le cose buone siano quelle nostrane, soprattutto se realizzate utilizzando i metodi di una volta, dove veniva data maggiore importanza al processo produttivo e, in questo caso, alla salute degli insetti per l'ottenimento di un miele dalle grandi qualità nutritive.
Scegliere un buon miele, però, rimane sempre la parte più difficoltosa. Su quale è meglio puntare? Al di là del gusto, che può variare da persona a persona, la scelta migliore sarebbe quella del miele siciliano.
Il miele ottenuto dall'attività delle api nere di Sicilia, infatti, contiene una quantità di antiossidanti dieci volte maggiore rispetto alla norma, ma anche ben tredici sostanze antibatteriche e quattro antifungine.
Questa particolare specie di api è famosa agli onori della cronaca per la sua grande capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, che le hanno reso possibile una corretta sopravvivenza, a differenza di quello che è successo alle altre sottospecie europee.
La diffusione di questa razza di api nella regione è stata resa possibile grazie all'entomologo Pietro Genduso e al suo allievo (e apicoltore) Carlo Amodeo, che hanno contribuito alla salvezza della specie dal rischio estinzione una manciata di anni fa, grazie all'installazione di alveari prima nell'Isola di Ustica e successivamente anche in altre zone sicule, in modo da mantenere intatta la purezza genetica dell'insetto.
La particolarità di questa specie di api e del miele che producono è stata talmente famosa da finire nella rivista scientifica "Food and Chemical Toxicology" e da entrare a far parte del circuito Slow Food, che l'ha fatta diventare presidio per tutelarne e promuoverne la biodiversità.
Una notizia che ci conferma ancora una volta come le cose buone siano quelle nostrane, soprattutto se realizzate utilizzando i metodi di una volta, dove veniva data maggiore importanza al processo produttivo e, in questo caso, alla salute degli insetti per l'ottenimento di un miele dalle grandi qualità nutritive.
