Guida alle vacanze a Capo d'Orlando

La costa di Capo d'Orlando, in provincia di Messina
Capo d’Orlando, in provincia di Messina, sulla costa settentrionale della Sicilia, è uno dei centri turistici più in voga della parte nord occidentale dell’isola. Nasce come borgo di pescatori, e oggi è conosciuta soprattutto come località turistica di particolare interesse.
Il nome Capo d’Orlando risale all’epoca normanna quando si narra che il paladino Orlando abbia fatto sosta in queste terre durante una crociata in Terra Santa.
Secondo una leggenda Capo d’Orlando fu fondata da Agatirso, figlio di Eolo, Re dei Venti, intono all’anno 1183 a. C. e conservò il nome di Agatirso. Nasce come una città sacra, devota al Dio Dionisio.

Sono tante le occasioni di divertimento a Capo d'Orlando che, oltre le bellezze naturali, dà ai suoi visitatori la possibilità di perdersi tra l’arte e la cultura. Castelli, Fontane, Terme e Pinacoteche che affiancano Parchi e Sentieri.
Villa Piccolo è una raffinata ed elegante villa di fine ‘800 che si trova sulla statale per Palermo. Qui si trovano resti artistici ed umani della nobile famiglia palermitana che si stabilì a Capo d’Orlando sul finire degli anni ’30, Agata Giovanna e Casimiro Piccolo. La parentela che legava Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de "Il Gattopardo", con i Piccolo, portò il "principe" gattopardesco a soggiornare spesso a Capo d'Orlando e qui, a Villa Piccolo, scrisse buona parte del suo capolavoro.
Nel museo-fondazione si conservano quadri, fotografie, acquarelli, ceramiche, armi antiche che testimoniano la belle époque nebroidea. Visitando il museo è d’obbligo la passeggiata nel parco, dove tra rarità arboree e piante rare mediterranee, c'è da visitare il "cimitero dei cani", uno tra i pochi esistenti al mondo.
Castello Bastione
Non è possibile risalire alla data esatta di costruzione del Castello Bastione ma si presume che questa magnificente costruzione sia stata eretta nel intorno al XIV sec., quando si diffuse nella pianura circostante (come in gran parte della Sicilia) la coltivazione delle “cannamele”.
L’esistenza di questa struttura è testimoniata per la prima volta nel documento storico “Marine di tutte il Regno di Sicilia”, voluto dall’Imperatore Filippo II nella seconda metà del ‘500. Lo scopo principale era quello di difesa dalle incursioni piratesche, alle quali questi posti erano molto soggette. Nel corso dei secoli il Castello fu sempre in mano ai Baroni e ai Conti che dominarono Naso fino al 1788. La proprietà del castello passò di mano in mano e intorno alla metà del secolo scorso fu acquistato da una ricca inglese, Maria Eugenia Johnson sposa del Cav. Saverio D’Amico, dai cui discendenti, recentemente, il Comune lo ha acquistato. 

All’interno di Villa Piccolo si trovano anche il Museo e la biblioteca che custodiscono oggetti cari alla famiglia Piccolo. La stanza del poeta Lucio conserva le sue foto, le prime stampe delle sue poesie e oggetti cari; nella stanza di Casimiro si possono ammirare fotografie e apparecchiature fotografiche, tavolozze, acquarelli e pensieri; nella stanza di Agata Giovanna, si trovano candelabri rosa e ricami e una pubblicazione rara sullo studio della Puya Berteroniana, unico esemplare in Europa presente e vegeto a Villa Piccolo. Stanze dense di ricordi e di arte che non smettono di affascinare e meravigliare i numerosi visitatori. Una casa vissuta e densa di piccoli grandi reperti. Le camere personali, le sale e la biblioteca, custode di scienza e sapere. La biblioteca contiene scaffali pieni di libri e materiale di studio. I libri archiviati sono circa 2400 ed altri sono in fase di restauro. Un patrimonio immenso, che testimonia la passione per lo studio e la vasta cultura degli abitanti di questa Villa.
Antiquarium Comunale “Agatirnide”

L’Antiquarium Comunale “Agatirnide” si trova all’interno del centro Culturale di Via del Fanciullo. Nasce tra gli anni 1970 – 1980, quando un gruppo di ragazzi decise di costituire il Gruppo Archeologico Orlandino e poi l’Archeoclub d’Italia. Da questo immenso lavoro, carico di forza di volontà, nasce l’Antiquarium comunale che è stato aperto al pubblico dal 2002. In questa struttura si trovano reperti risalenti al XII secolo a.C. (età del Bronzo), che testimoniano la storia millenaria di questo territorio. I primi scavi risalgono al 1980 e sono stati seguiti da altre importanti tappe come quella nel 1986 dell’area termale di Bagnoli o quella del 1989 che riguardano il ritrovamento di una capanna di età preistorica.
Terme Romane di Bagnoli

Le terme di Bagnoli si trovano a 3 km nord-est di Capo d’Orlando. Queste meravigliose terme sono costituite da otto vani e molto probabilmente sono state colpite dai due eventi sismici che hanno colpito la Sicilia tra il IV e il V sec. d.C. I tre ambienti che compongono queste terme (Frigidarium, Tepidarium, il Calidarium) hanno temperature diverse e sono comunicanti fra di loro. Il Frigidarium, il luogo del bagno freddo era costituito da tre stanze, il Tepidarium era l’ambiente tiepido intermedio che costituiva il passaggio dal Frigidarium al Calidarium che era costituito da due vani ed era utilizzato per il bagno caldo o a vapore. I pavimenti presentano dei mosaici in tessellatum (tasselli in pietra e marmo).
Pinacoteca di Capo d'Orlando

La pinacoteca di Capo d’Orlando è stata allestita nel 1955 a seguito della prima Rassegna “ Vita e Paesaggio di Capo d’Orlando” e possiede ben 382 opere. Vita e Paesaggio a Capo d’Orlando è una rassegna di arte contemporanea che vuol esporre le migliori opere di questo paese all’Italia interna. Storie raccontate attraverso esperti pennelli di diversi maestri nazionali ed internazionali che hanno trasformato questa manifestazione in una delle più significative delle arti visive. La maggior parte dei quadri sono dipinti sulle strade di Capo d’Orlando, delle sue spiagge, dei suoi pendi e delle colline.
Le cave del Mercadante

Le cave del Mercandante sono un’opera naturale che si manifesta quando c’è la bassa marea tra i due bracci del porticciolo turistico, in località S. Gregorio. Una meravigliosa configurazione rocciosa che non manca di interventi dell’uomo. L’estensione è di circa un centinaio di metri per una larghezza oscillante tra i 4 - 5 metri. Non si conosce l’utilizzo antico che si faceva di questi manufatti.
Fontana di Drago

Non ci sono notizie certe sulla costruzione della Fontana Drago che fu realizzata in pietra arenaria e decorata da maioliche appartenenti alla scuola di Naso. Probabilmente il manufatto è stato realizzato tra la fine del XVII e l’inizio del XIX sec e lo stemma che lo sovrasta apparteneva, con molta probabilità, alla famiglia Joppolo - Ventimiglia 1582-1788 ed è stato asportato nel 1985. Nel 1989 la fontana è stata restaurata con la posa di una copia dello stemma trafugato.
Il Castello di Capo d'Orlando

Secondo un’antica leggenda il Castello sarebbe una costruzione voluta da Carlo Magno in onore del paladino Orlando. Già nel 1296 è citato in alcuni scritti come castrum. Nel 1500 la torre di questo castello svolgeva una funzione prevalentemente di avvistamento e allarme contro i corsari. Da Smith apprendiamo che era munita di quattro cannoni, due recuperati da una nave turca naufragata. Nel 1598 ai guardiani è stata lasciata da S. Cono la statuetta della Madonna. Nel 1613, in seguito ad un violento terremoto, subisce gravi danni. Da Willem Schellinks sappiamo che sulla sommità del monte vi erano varie costruzioni: castello, chiesa, osteria, approdo.
La Madonna - il Santuario di Capo d'Orlando

Il 22 ottobre dell’anno 1598 fu ritrovata, in un piccolo sacchetto, un minuscolo simulacro raffigurante la Madonna simile alla Madonna miracolosa di Trapani e di straordinaria bellezza. Fra le braccia reggeva il bambino Gesù, che la contemplava in viso. La cassetta era chiusa da due sportellini, ornati entrambi nell’interno: uno decorato con l’immagine dell’arcangelo S. Michele, e l’altro con quella di S. Francesco di Paola. I guardiani, che ritrovarono questa statuetta, credettero di riconoscere nel pellegrino San Cono Navacita, da loro più volte ammirato e venerato. Il prefetto di Capo d’Orlando, venuto a conoscenza di questo fatto, si recò a far visita alla Madonna, commosso e animato da grande fede supplicò Maria S.S. di salvargli i figli affetti da vaiolo, i quali furono guariti. Questo fu il primo miracolo della Madonna, dopodiché la statuina fu portata a Naso ed in seguito nuovamente trasferita a Capo d’Orlando, per proteggere gli Orlandini dalla ferocia dei pirati. Il vescovo di allora, Francesco Velardi della Conca, dopo aver studiato attentamente il processo giuridico, ordinò al conte Girolamo Joppolo di erigere una chiesa sulla sommità della collina, nel luogo stesso designato da S. Cono in una sua apparizione successiva. In meno di un anno essa fu finita e decorata di fregi dorati, e il 22 ottobre 1600 accolse la Madonna. Ci fu una grande e straordinaria processione che accompagnò la Madonna da Naso alla sua nuova collazione, una nicchia di pietra decorata da fregi d’oro e chiusa con un’inferriata. Nel 1600 si instituì una grandissima festa per la Madonna. Nel Santuario si conservano due dipinti di Gaspare Camarda della scuola di Antonello da Messina: il «Crocifisso fra due monaci oranti» del 1627, dietro l’altare maggiore, e l’«Adorazione dei pastori» del 1626, in una delle cappelle laterali. La notte dell’11dicembre 1925, dallo storico Santuario, elevato ora a monumento nazionale, veniva rapito il prezioso simulacro di Maria SS.. L’anno successivo è stata realizzata una copia in argento del piccolo simulacro, che rimane tutt’ora esposto nel Santuario.
Il faro di Capo d'Orlando

Il Faro di Capo d’Orlando è un punto di riferimento per i pescatori della costa e il simbolo del paese insieme al Monte della Madonna. La sua costruzione risale ai primi anni del 1900, quando il villaggio contava circa 1.000 abitanti. La costruzione di questo faro fu decisa in seguito all’intensificarsi dell’attività marittime e marinare della fine del 1800. In quegli anni Capo d’Orlando divenne lo scalo commerciale dei paesi collinari e montani dell’ entroterra, che qui convogliavano i loro prodotti agricoli, e delle numerose attività commerciali, artigiane e industriali che erano nate nel frattempo sul territorio. Progettato dai tecnici del Genio Civile ed attivato nel 1904 è costituito da una torre a pianta quadrata di colore rosa accostata ad un edificio, a pianta pressoché quadrata e ad impianto simmetrico, ad un solo livello, di colore giallo chiaro.
Il sentiero Goletta

Il sentiero Goletta è un sentiero estremamente affascinante per chi ama la natura e che collega piazza Tullio Trifilò con piazzetta San Gregorio. 1,200 chilometri di passeggiata all’interno della natura e non solo. questo sentiero un tempo era l’unica strada di collegamento tra la la città e il borgo San Gregorio. Panorami suggestivi e tanto silenzio, rotto unicamente dalle onde del mare. Arrivati alla galleria di San Gregorio ci si trova sul ballatoio dei conigli, così chiamato perché arrivata l’ora del crepuscolo, questi roditori escono tutti in gruppo alla ricerca di cibo.
Le Fontane di Capo d’Orlando

Le fontane di Capo d’Orlando sono tante e tutte meravigliose:
• Fontana Lia (C.da Certari): Secondo un autore locale il nome Lia ricorda il dio Dioniso (o Bacco) che era invocato con l’appellativo di Lièo (lo scioglitore). Ancora oggi i nativi delle vicine contrade Certari e Catudè credono che l’acqua della fontana Lia (detta pure Lè) abbia la virtù di sciogliere (o prevenire) i calcoli delle vie urinarie;
• Scafa Bassa;
• Bagnoli: si trova dietro area archeologica Bagnoli (terme romane) ed presente da tempo immemorabile. Sistemata negli anni ’60. Apprezzata da Lucio Piccolo;
• Bagnoli/San Gregorio SP 147: Anno di costruzione biviere 1962;
• Villa Fremantle: (angolo via A.Doria con piazza Caracciolo lato Messina) Intitolazione a ricordo del gemellaggio Capo d’Orlando/Fremantle nel 1983;
• Via F. Crispi: (incrocio via del Piave) Il pilastrino che sorregge la fontana, di forma quadrata, è del 1938 e presenta l’ascia fascista su due lati; • Fontana di Manazza: Sgorga da un pilastrino in cemento lungo la SS.113 nei pressi del torrente Manazza. Presente da tempo immemorabile. Sistemazione attuale anni ‘50/’60;
• Fontana di Vina: Presente lungo il torrente Vina all’altezza di Villa Piccolo;
• Forno Medio: lungo ss. 113 (piazzetta Curasì) Presente da tempo immemorabile. Sistemazione attuale anni ‘50/’60;
• Fontana del Piratino C.da Piscittina: Presente da tempo immemorabile. Sistemazione attuale anni ‘50/’60;
• Bosco di Amola C.da Piscittina: Presente da tempo immemorabile. Sistemazione attuale anni ‘50/’60;
• Fontana leggera - Torrente Forno Basso: Presente dal 2011;

Il Bosco di Amola è un Parco naturalistico raggiungibile in località Piscittina. È un meraviglioso pèosto dedicato allo svago e alle giornate di caldo e allegria nelle quali le famiglie si riuniscono per fare pic nic e barbecues. Nel Bosco di Amola è possibile percorrere anche alcuni sentieri molto caratteristici che portano ad una meravigliosa cascata di acqua naturale. Il bosco è formato in prevalenza da Querce da sughero (Quercus suber) misto a qualche Leccio (Quercus ilex), Corbezzolo (Arbutus unedo) e a quote più alte troviamo i castagni (Castanea sativa ). Una buona parte del bosco è caratterizzato da alberi fino a trecento anni di età. Durante l’autunno questo bosco si riempie di persone che cercano funghi.
Villa Bagnoli

Villa Bagnoli è un’area attrezzata con giochi per bambini inoltre e presente una modesta rappresentativa di animali da cortile. È il luogo ideale per incontri e passeggiate per le famiglie, è situata nella frazione di Bagnoli a pochi passi dal Borgo di San Gregorio.
Altre notizie su Capo d’Orlando

Il paese di Capo d’Orlando ha lo sguardo rivolto verso le Eolie. I panorami, dei quali si può godere dalle sue spiagge di sabbia a ghiaia, sono incantevoli.

È una cittadina vivace che riesce ad attirare giovani e famiglie alla ricerca di un posto speciale dove passare vacanze indimenticabili anche grazie alla presenza di diversi locali ed efficienti servizi.

® Sicilia Feisbuk