Festa attesa tutto l’anno dai palermitani, quella di Santa Rosalia, che racconta la sacralità di un rito profano e seicentesco di una rosa senza spine, la giovinetta Rosalia, fiorita nel 1128 e morta meno di 40 dopo da pellegrina sul Monte Pellegrino, sede oggi del Santuario che porta il suo nome.
Il culto della Santuzza si riaccende nel 1600 quando a seguito del ritrovamento delle reliquie di Rosalia, del loro essere portate in processione percorrendo le vie di una Palermo scossa dalla peste, il morbo viene miracolosamente sconfitto e la Santa eletta a pratrona della città.
Quest'anno giunge alla 389^ edizione e si carica, in queste ore di nuovi significati, con 'Nessuno tocchi Rosalia', il flash mob andato di scena nelle scorse ore promosso dal Coordinamento antiviolenza 21 luglio per dire ‘NO’ alle discriminazioni e alla violenza di genere che ha colpito la provincia di Palermo nei giorni scorsi.
Il culto della Santuzza si riaccende nel 1600 quando a seguito del ritrovamento delle reliquie di Rosalia, del loro essere portate in processione percorrendo le vie di una Palermo scossa dalla peste, il morbo viene miracolosamente sconfitto e la Santa eletta a pratrona della città.
Quest'anno giunge alla 389^ edizione e si carica, in queste ore di nuovi significati, con 'Nessuno tocchi Rosalia', il flash mob andato di scena nelle scorse ore promosso dal Coordinamento antiviolenza 21 luglio per dire ‘NO’ alle discriminazioni e alla violenza di genere che ha colpito la provincia di Palermo nei giorni scorsi.
I palermitani, gustando melone ghiacciato e 'sucannu babbaluci' in grande quantità, assistono alla
kermesse vociando e invocando la Santuzza e la città: Viva Palermo e
Santa Rosalia!
Strage annunciata, dunque, di babbaluci che vengono molto apprezzati e consumati in grande quantità dalla popolazione. Un solo accorgimento: mai bere acqua per accompagnare questo piatto! “Cu mancia babaluci e vivi acqua, sunati li campani picchì è mortu”.
Questi gli ingredienti e la preparazione dei babbaluci del festino:
Ingredienti:
- 1 kg di lumache
- 5 spicchi d’aglio
- un mazzetto di prezzemolo
- olio extravergine d’oliva
- sale e pepe q.b.
Procedimento - Lavare accuratamente le lumache in abbondante acqua corrente, quindi metterle in acqua in un grosso tegame del quale inumidirete i bordi per impregnarli con il sale (quest’espediente non permetterà alle lumache di fuoriuscire dal tegame). A questo punto mettere sul fuoco a fiamma bassa e non appena le lumache usciranno dal guscio aumentare la fiamma, aggiustare con un po’ di sale e portare a bollore. Far cuocere per una decina di minuti. Quindi sciacquarli in acqua corrente e mettere da parte.
Intanto preparare un soffritto con abbondante olio, l’aglio tagliato grossolanamente, (o semplicemente in camicia schiacciato) e il prezzemolo tritato. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere le lumache risciacquate. Far cuocere, a fiamma moderata, per circa dieci minuti e servire spolverando con pepe e abbondante prezzemolo tritato.
Intanto preparare un soffritto con abbondante olio, l’aglio tagliato grossolanamente, (o semplicemente in camicia schiacciato) e il prezzemolo tritato. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere le lumache risciacquate. Far cuocere, a fiamma moderata, per circa dieci minuti e servire spolverando con pepe e abbondante prezzemolo tritato.