Festa della tosatura a Novara di Sicilia, sabato 22 giugno

Festa della tosatura a Novara di Sicilia, sabato 22 giugno 
'Antico mestiere', patrimonio di esperienze, di professionalità e di cultura del territorio. A Novara di Sicilia, in provincia di Messina, con la Festa della Tosatura si vuole sostenere e diffondere una tradizione che ogni anno si ripete in primavera nelle aziende zootecniche locali.
Nella piazza centrale della frazione San Marco, sabato 22 giugno, i momenti principali della Giornata della Tosatura, con la dimostrazione pratica della tosatura tradizionale degli ovini, con la dimostrazione del procedimento per preparazione della ricotta, della tuma e del maiorchino, e a seguire i momenti in cui si assaporano le pietanze preparate in questa ricorrenza, la ” Pasta alla curatta” preparata con sugo di carne di pecora e condita con ricotta grattugiata, la pecora arrosto accompagnata da un buon vino locale, per poi continuare a festeggiare con balli locali intrattenuti da alcuni componenti del gruppo folkloristico.
L’economia Novarese in larga parte, è ancora fondata sulla pastorizia: gli ovini grazie ai pascoli di alta qualità delle nostre campagne producono un latte di alto livello che, successivamente, viene lavorato dai pastori. Tutto ciò che ruota attorno alla pecora è ricco di valenze e significati culturali, tipici della tradizione pastorale Siciliana.
In primavera, quando i primi caldi iniziano a opprimere le pecore, è tempo di alleggerirle dell’oramai ingombrante manto lanoso: è il momento della tosatura, è un vero e proprio rito che ha i suoi luoghi e i suoi cerimoniali.
La giornata avrà il seguente programma:
  1. I preparativi - La famiglia del pastore si prepara all’evento: Gli uomini preparano i sacchi di orbace (oggi si usano soprattutto quelli in canapa e plastica) per riporci la lana, oliano le forbici e preparano il vino mentre le donne cominciano a preparare i succulenti cibi per il banchetto. I Pastori dopo aver raggruppato i loro greggi dalle montagne li conducono all’interno delle “mandrie” (recinto chiuso in rete metallica o pietra o frasche). Dopo l’adunata delle pecore all’interno della “mandria”, ad una ad una le pecore vengono catturate, sdraiate sul dorso e, legate insieme le 4 zampe con una “pastura” (cordicella), la pecora è immobilizzata e pronta ad essere tosata.
  2. Le forbici per tosare - sono forbici di ferro brunito, appuntite, grandi, lunghe circa 35 cm, con lame triangolari affilatissime forgiate in unico pezzo di ferro. Hanno un aspetto arcaico, ricordano le armi nuragiche e micenee, le armi delle millenarie culture pastorali del Mediterraneo. Nel corso della tosatura le forbici vengono bagnate e affilate con la “mola tradizionale” di continuo: diventano veri e propri rasoi che, insieme all’abilità del pastore, permettono un tosatura perfetta. Con l’avvento della tecnologia, oggi si usano per tosare le tosatrici elettriche simili a quelle del barbiere ma più grandi in dimensioni e con denti più lunghi.
  3. Il taglio - Durante le operazioni di taglio le forbici o le tosatrici elettriche sono maneggiate con destrezza ma anche con accortezza per non ferire la pecora. Il pastore sta chino sull’animale legato che talvolta tenta comunque di divincolarsi. Bisogna tosare la pecora in tutte le parti del corpo, dalla testa fino alla coda e bisogna tosare in modo tale che il vello venga via come una pelliccia composto e uniforme. Finite le operazioni di taglio, la pecora è libera e ritorna nella mandria. La tosatura è una pratica necessaria per il benessere degli ovini, ma anche perché la lunghezza del vello può essere un impedimento per l’animale, sopratutto nella stagione estiva, infatti, impigliandosi nei cespugli, potrebbe riempirsi di spine, ferendosi. In passato, grazie all’elevato valore della lana, la pratica era sicuramente remunerativa; oggi invece la lana è considerata pressoché uno scarto.
  4. Il banchetto - Il banchetto, immancabile, rappresenta una vera e propria consumazione cerimoniale. La base del pasto è la pecora, la ricotta e il formaggio. Dopo il banchetto s’inizia a cantare e ballare accompagnati da alcuni suonatori, che rievocano le tradizioni siciliane.