Si narra che il bellissimo isolotto denominato "Isola delle Femmine"
fosse stato un tempo una prigione occupata solo ed esclusivamente da
donne.
Tredici fanciulle turche, essendosi macchiate di gravi colpe,
furono dai loro congiunti imbarcate su una nave priva di nocchiero e
lasciate alla deriva.
Vagarono per giorni e giorni in balìa dei venti e
delle onde finché una tempesta scaraventò l'imbarcazione su un isolotto
nella baia di Carini. Qui vissero sole per sette lunghi anni fin quando i
parenti, pentitisi della loro azione, le ritrovarono dopo molte
ricerche.
Le famiglie così riunite decisero di non fare più ritorno in
patria e di stabilirsi sulla terraferma. Fondarono quindi una cittadina
che in ricordo della pace fatta, chiamarono Capaci (da "CCa-paci"
ovvero: qui la pace) e battezzarono l'isolotto sul quale avevano
dimorato le donne "Isola delle Femmine".
Una testimonianza di Plinio il
Giovane in una lettera indirizzata a Traiano, considera l'isola
residenza di fanciulle bellissime che si offrivano in premio al
vincitore della battaglia.
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