“Non vorrei convincermi anch'io che denunciando i miei estorsori, esponenti del clan Madonia che taglieggiavano la mia palestra, abbia fatto il più grande sbaglio della mia vita”.
Esordisce così Valeria Grasso, coraggiosa imprenditrice palermitana che ha fatto arrestare i suoi aguzzini per poi ritrovarsi senza poter lavorare e costantemente minacciata, nello spiegare alla stampa il perchè del suo gesto.
Si trova incatenata di fronte al Viminale insieme all’imprenditore bivonese Ignazio Cutrò.
“Prima lavoravo, avevo tantissimi clienti e gestivo due palestre. Poi ho trovato il coraggio di denunciare le vessazioni che subivo da parte della mafia e in un sol colpo la cosca è stata smantellata; io ho perso tutto. Ho scritto alle più alte cariche dello Stato e sono stata ignorata, come fossi trasparente” racconta la Grasso.
“Per questo oggi sono qui davanti al Ministero dell'Interno in catene. Mi rimane solo la mia dignità - conclude - e per questo non andrò via di qui finchè lo Stato non mi ridarà la mia vita e il mio lavoro”
(fonte: www.sicilianews24.it)
Esordisce così Valeria Grasso, coraggiosa imprenditrice palermitana che ha fatto arrestare i suoi aguzzini per poi ritrovarsi senza poter lavorare e costantemente minacciata, nello spiegare alla stampa il perchè del suo gesto.
Si trova incatenata di fronte al Viminale insieme all’imprenditore bivonese Ignazio Cutrò.
“Prima lavoravo, avevo tantissimi clienti e gestivo due palestre. Poi ho trovato il coraggio di denunciare le vessazioni che subivo da parte della mafia e in un sol colpo la cosca è stata smantellata; io ho perso tutto. Ho scritto alle più alte cariche dello Stato e sono stata ignorata, come fossi trasparente” racconta la Grasso.
“Per questo oggi sono qui davanti al Ministero dell'Interno in catene. Mi rimane solo la mia dignità - conclude - e per questo non andrò via di qui finchè lo Stato non mi ridarà la mia vita e il mio lavoro”
(fonte: www.sicilianews24.it)