Bilancio conclusivo dell'ACQUEDOLCI INDEPENDENT FILM FESTIVAL - AIFF 2010

Si è conclusa ufficialmente lo scorso 29 agosto con la proiezione e la premiazione delle opere in concorso, la terza edizione dell’Acquedolci Independent Film Festival (AIFF) – concorso internazionale per cortometraggi indipendenti certificato Top Video da Tutto Digitale ed organizzato dalla Pro Loco Acquedolcese “San Teodoro” presieduta da Francesco Sciambarella e dalla PsychoLand di Iarumasami (aka Antonio G. Valenti) con il contributo del Comune di Acquedolci e della Provincia Regionale di Messina.


I cortometraggi iscritti sono stai 286 (precisamente il doppio rispetto all’edizione 2009), tra i quali si segnalano numerose produzioni di istituti scolastici. Con riguardo alle aree geografiche di provenienza, la maggioranza delle iscrizioni è pervenuta dall’Italia, con una percentuale di produzioni estere pari a circa il 10%. Le regioni italiane più rappresentate sono il Lazio (58 opere), la Lombardia (36), la Campania e la Sicilia (33); solo dal Molise e dalla Valle d’Aosta non sono pervenute iscrizioni.
I Paesi esteri che hanno scelto l’AIFF 2010 sono: Australia, Egitto, Irlanda, Filippine, Francia, Islanda, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Spagna (che spicca tra le presenze europee con 12 produzioni), Svezia, Svizzera, UK, USA, Uzbekistan.

Il successo del Festival quindi, già realisticamente anticipato dal numero e – ancor di più – dall’assoluta pregevolezza dei cortometraggi iscritti, oltre che dalla convinta adesione di partner prestigiosi, è stato pienamente confermato dalla presenza ad Acquedolci di quasi tutti i referenti delle opere in concorso, nonché dall’interesse del pubblico, tanto quello intervenuto ai cicli di proiezione dal 27 al 29 agosto, quanto quello che ha potuto seguire la kermesse cinematografica sul web, grazie alla diretta streaming realizzata dai partner GooWai di Salvino Fidacaro e Lamantino Brothers dei fratelli Croci di San Benedetto del Tronto.

Nell’elegante ed evocativa atmosfera dell’ex Cinema all’aperto Aurora di Aliberti – sede dell’AIFF sin dalla seconda edizione – l’evento ha fatto registrare il più ampio e manifesto gradimento dei presenti. Un Festival all’insegna del successo, grazie anche al prezioso contributo dei presentatori che si sono alternati sul palco (Franco Blandi, Doriana Milia e l’attore ed autore teatrale Alberto Nicolino), allo scrupoloso ed attento lavoro dell’organizzazione, alla competenza tecnica della Arka Service di Antonio Barone e, non da ultimo, ad un cielo stellato che ha fatto da tetto superbo all’esclusiva location dello storico Cinema Aurora.

Raffinatamente incastonate nel percorso cinematografico proposto dall’AIFF, le suggestive performances musicali del Quartetto di fisarmoniche esibitosi il 27 agosto (Francesco Barberi, Ivano Biscardi, Carmelo Giambò e Francesco Mazzei, tutti allievi del Maestro Crisafulli, docente di fisarmonica presso il conservatorio di Messina) e del Quartetto “Ensamble Orfeus” in scena il 29 agosto (Daniela Giaimo – flauto, Giovanni Alibrandi – violino, Santo Azzolina – violoncello, Dario Pino – pianoforte).

La presenza di gran parte della qualificata Giuria di qualità per tutta la durata del Festival ha impreziosito ogni momento, dalle escursioni quotidiane alla scoperta del fascino del territorio acquedolcese, agli eventi di proiezione. La Giuria, composta dal direttore della fotografia RAI Enzo Grandinetti, dal cinereporter RAI Claudio Speranza, dal produttore Salvatore Morello, dallo sceneggiatore Andrea Saraceni, dal videomaker Ferdinando Bellière, dal giornalista Giacomo Puma e dai registi Andrea Gorla, Giuseppe Gigliorosso e Francesco Sperandeo, nel sottolineare l’altissima qualità delle opere in concorso, ha assegnato il Premio AIFF 2010 Intesa Sanpaolo – Miglior cortometraggio a Il mio ultimo giorno di guerra di Matteo Tondini (Italia) – già vincitore, tra l’altro, del premio “Miglior corto straniero” al Los Angeles International Family Film Festival 2010 e del Giffoni Film Festival 2009 – “per la ricercatezza e l’intensità della scrittura, l’intelligente leggerezza nella restituzione narrativa di una realtà e di uno dei suoi drammi; per la raffinata e sapiente padronanza del mezzo tecnico e l’abilità nella direzione degli ottimi interpreti, indizi evidenti di un già sicuro piglio autoriale; per l’attenzione assoluta al dettaglio nel processo di ricostruzione fattuale che mai degrada allo squilibrio dell’esuberanza nell’eccesso; per la splendida fotografia e, non da ultimo, l’intensità abilmente strutturata della scrittura musicale quale efficace elemento di esaltazione dell’esperienza emozionale”.

Smáfuglar (2 birds) di Rúnar Rúnarsson – corto islandese candidato all’Oscar nel 2009 e Zibaldone (Italia) di Luca Nestola si sono classificati rispettivamente al 2° ed al 3° posto su 286 opere iscritte all’edizione 2010 del Festival.

A Rubami il cielo del barese Daniele Cascella è stato assegnato il Premio AIFF/Scuola 2010, offerto da Navarra Editore, “per aver saputo, attraverso il racconto, rappresentare un momento tragico come la guerra con gli occhi sognanti dei ragazzi che attraverso la fantasia e il gioco, metafora della speranza e della rinascita, riescono a vincere la paura e lo sconforto”.

Il catanese Alfio D’Agata, con il suo Clamoroso al Cibali, si è aggiudicato il Premio AIFF/Sicilia 2010, tributato dai Lamantino Brothers di San Benedetto del Tronto in collaborazione con la Scuola di Cinema di Roma (“Sognare, gettare lo sguardo oltre gli orizzonti, i tempi e il costume, è la particolarità che caratterizza lo spazio filmico. Il cortometraggio vincitore ha il pregio di aver meglio descritto l’idea di futuro e il conflitto genitori/figli”).

“Per avere efficacemente documentato gli aspetti contraddittori di un dramma regional/mondiale che si consuma tra la giovialità dei pescatori delle valli ravennati e la rassegnata disperazione degli ex pescatori di Muynaq; per la valenza di importante documento finalizzato alla salvaguardia delle culture soggiogate dalle inaridenti e sterili logiche delle superpotenze”: questa la motivazione del conferimento del Premio AIFF/DOC 2010 a “Be water, my friend” (Italia/Uzbekistan) di Antonio Martino, giovane regista indipendente già vincitore del Premio Ilaria Alpi 2007.

A Do you see me? di Alessandro de Cristofaro è andato il Premio PsychoLand 2010 (Visioni d’altrove), tributato dallo stesso Direttore Artistico del Festival ed ideatore della PsychoLand Iarumasami con la seguente motivazione: “Tra vivacità estetica ed estatica alienazione, nell’oscillazione intelligentemente ritmata tra due altrove convergenti (seppure opposti) di un uomo e una donna, la visione ingaggia nell’io lettore un ignoto recettore del gusto per le armonie altre. La scrittura, tanto densa di autorialità quanto di alterità, frantuma a-poeticamente la convenzione volgare del tempo, se ne dissocia pur visivamente rappresentandolo, consegnando al mio (im)personale non essere la percezione di una confortevole famigliarità di pensiero: l’agire ritenendosi incluso nel tempo (uno qualsiasi), così onorando il solo codice che ad un visionario possa appartenere: lo smarrimento di sé, l’abbandono, il dimenticamento del sempremai tanto detestabile ‘io’”.

Tra gli altri riconoscimenti tributati nel corso della serata conclusiva del Festival:
- Premio AIFF/CLIP 2010 a Nasca Patasca di Guglielmo Manenti;
- Premio AIFF/AGiustificanimazione 2010 a Gamba Trista di Francesco Filippi;
- Premio GooWai 2010 (Miglior fotografia) a Il mio ultimo giorno di guerra di Matteo Tondini;
- Premio della Stampa a Come si deve di Davide Minnella;
- Premio della Giuria popolare a DisAbili di Angelo Cretella;
- Menzione speciale Miglior sceneggiatura a François di Dario Gorini e Iacopo Zanon;
- Menzione speciale Miglior attrice protagonista a Lucianna De Falco ne La grande menzogna di Carmen Giardina;
- Menzione speciale Miglior cortometraggio d’azione a Spinacity: fuga da Spinaceto di Aiman Sadek.

L’Acquedolci Independent Film Festival, collocandosi già alla terza edizione tra i più popolari e prestigiosi prodotti culturali in esponenziale crescita del Meridione, afferma la propria naturale, fisiologica proiezione quale patrimonio per il territorio siciliano e per l’Italia intera.