Vino di Sicilia, una bella fiaba da raccontare.

Abbiamo il piacere di riprendere un superlativo articolo pubblicato su newsfood.com. Buona lettura...

Vinexpo 2011: la Qualità del Vino di Sicilia, una bella fiaba da raccontare
Alla biennale di Bordeaux un ciclo di seminari, organizzati da ICE, per consolidare il Made in Italy nel mondo.


Oggi quando ci si incontra, ci si saluta, ci si scambia il biglietto da visita...ma sempre più spesso ci si ignora, ognuno va per i fatti suoi.

Nell'Italia di ieri, ma ancora oggi nella tradizione contadina delle nostre campagne, quando arrivava un Ospite la donna di casa offriva un caffè fatto con la Moka, ma il marito, se l'Ospite era un uomo, andava in cantina a prendere "una bottiglia di quello buono" e la stappava senza alcun indugio. Era il modo genuino, con un prodotto genuino (anche se magari sapeva di tappo o era un po' acidino) di accogliere l'Ospite offrendogli qualcosa di speciale, qualcosa di Unico.

Nelle campagne della Sicilia questo è un rito che non è scomparso: olio e olive del proprio uliveto, formaggio ed un bicchiere di buon vino della propria vigna, non mancano mai.

Le eccellenza di Sicilia sono rimaste nascoste ed ora come i vasi di Pandora scoperchiati, si espandono come venti in tutte le direzioni e sprigionano tutti i loro afrori.

In questi ultimi anni, grazie all'Istituto Regionale della Vite e del Vino, la Sicilia sta facendo un percorso a tappe forzate verso l'eccellenza delle eccellenze, sia lavorando sul territorio che sull'immagine e la comunicazione verso l'estero.

Il Marketing del Vino oggi è una scienza e qui in Sicilia, non sono poche anche le donne imprenditrici che si sono appassionate alla materia di Bacco, considerando il Vino come un amico del buon vivere, un amico col quale stare in compagnia, un oggetto del desiderio intrigante da conquistare o dal quale farsi ammaliare, corteggiare e conquistare.
Newsfood.com sarà a Bordeaux per raccontare da vicino questa bella favola siciliana, quella di una grande isola che aveva tanti vini potenti, di corpo, pieni di vigore e di sole ma che purtroppo nessuno voleva, perchè malvestiti e rozzi. La maggior parte partiva nascosta in cisterne e raggiungeva il continente per "dare forza e corpo" ai "debolucci" rampolli blasonati del nord.

Erano consapevoli di meritare ben altro ma un maleficio di una brutta strega li costringeva da secoli a stare cheti, a non alzare la testa e farsi notare finchè un bel giorno alcune principesse, entrarono in una cantina per ripararsi da un tremendo temporale. E lì trovarono la felicità e la passione dei Vini di Sicilia.
Se ne innamorarono, fecero un po' di ordine scegliendo i più meritevoli, rivoltarono zolle, e piantarono le barbatelle più promettenti, fecero "master" presso enologi di fama e qualcuno lo rapirono e lo portarono con loro.
Piano piano, il piccolo reame sta diventando un vero Impero del Buon Vino.

Tra non molto, il prossimo Referendum sull'isola sarà proprio basato su questa petizione:
Vuoi tu abrogare il nome Sicilia, già Trinacria, e sostituirlo con il nuovo nome: "Impero del Buon Vino"?
A pensarci bene è molto improbabile poichè si dovrebbero aggiungere tante altre parole oltre al Vino: Olio extra vergine, formaggi, pasticceria, agrumi e frutta varia, pesci e mare, e la più importante delle eccellenze siciliane, l'Ospitalità.

Ormai i Vini di Sicilia li incontriamo in tutte le più importanti manifestazioni fieristiche internazionali ed ora, dopo Vinitaly a Verona e ProWein a Dusseldorf, sono protagonisti a Bordeaux al VinExpo con un programma storico-culturale.